Balenciaga risponde alle accuse con una denuncia al team responsabile delle sue campagne

Di giorno in giorno, la bufera mediatica che ha travolto Balenciaga si sta evolvendo. Ora però la situazione sembra essere arrivata a un punto decisivo, poiché la maison ha deciso di agire attivamente per dimostrare la sua (parziale) innocenza.

Facciamo quindi un passo indietro per ripercorrere il caso al centro della questione. 

In queste settimane sul web si sono diffuse alcune teorie cospirative che hanno collegato il brand con lo sfruttamento dei minori e la pedofilia. Questo perché gli ultimi due progetti della griffe presentano una coincidenza preoccupante: la campagna “Balenciaga Objects” ha come protagonisti alcuni bambini con delle borse a forma di orsacchiotto BDSM, mentre nel lookbook della collezione Balenciaga x adidas sono presenti dei documenti di una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti che proibisce il favoreggiamento della pedopornografia.

Così, dopo che persino Kim Kardashian si è espressa duramente sul fatto, il marchio del gruppo Kering ha deciso di andare oltre le scuse pubbliche e prendere dei seri provvedimenti.

Balenciaga ha infatti denunciato la società di produzione North Six, Inc. e il suo agente Nicholas Des Jardins in quanto responsabili dei set degli advertising. Il brand sostiene inoltre che gli imputati hanno agito con “atti e omissioni inspiegabili di natura malevole o per lo meno sconsiderata” e perciò, in seguito a questa “cattiva condotta” del team incaricato, la casa di moda chiede un risarcimento non minore di 25 milioni di dollari per “tutti i danni derivati da questa falsa e orribile associazione“.