In questi giorni l’Italia ha fatto un decisivo passo in avanti. È stato infatti approvato dal Senato un emendamento che finalmente sancisce il divieto immediato di allevare animali da pelliccia come visoni, volpi, cani procioni e cincillà. Anche i 10 allevamenti attualmente attivi verranno quindi chiusi entro giugno 2022. La decisione finale spetterà al Parlamento che, con ogni probabilità, nelle prossime settimane siglerà un accordo che renderà l’Italia il ventesimo Paese in Europa a introdurre divieti o severe restrizioni a questa attività.
Sebbene ci sia una certa tradizione da parte del mercato italiano del lusso nel produrre pellicce (pensiamo per esempio a quanto questa tipologia di abbigliamento sia radicata nella storia di Fendi), negli ultimi anni sono stati moltissimi i brand che hanno agito spontaneamente per diventare fur-free, da Gucci a Prada, passando per Valentino, Armani e Versace.
Questa è una vittoria storica per la protezione degli animali in Italia e Humane Society International è orgogliosa che la nostra strategia di conversione degli allevamenti di pellicce abbia giocato un ruolo centrale nello smantellamento di questa industria nel nostro Paese.
Martina Pluda, direttrice di Humane Society International in Italia
Gli stabilimenti saranno convertiti seguendo la proposta di Humane Society International che è stata appoggiata formalmente dalla deputata Michela Vittoria Brambilla e dalla senatrice Loredana De Petris, la quale comprende lo stanziamento di 3 milioni di euro da parte del Ministero dell’Agricoltura per risarcire gli allevatori.