La tecnologia anti-bot di cui parlava due anni fa John Donahoe, CEO di Nike, in seguito allo scandalo riguardante il figlio Ann Hebert – vi lasciamo qui tutto il racconto – sembra essere entrata in azione. Nella notte il Wall Street Journal ha notato alcuni drastici cambiamenti relativi ai termini di vendita online che Nike ha implementato per rallentare il fenomeno della compravendita.
Nike imporrà quindi limiti alla quantità di acquisto (policy già applicata ad alcune sneaker più ricercate), si riserverà il diritto di addebitare commissioni, rifiutare i resi e persino negare l’accesso a qualsiasi suo negozio. Tutte queste restrizioni saranno applicate solamente nel caso in cui un account – o l’attività sul sito – risulti sospetto. Più specificatamente, il marchio presterà particolare attenzione per l’utilizzo di bot.
Le sanzioni vanno a sommarsi a una serie di provvedimenti già attivi tra cui la possibilità dello Swoosh di cancellare gli ordini, sospendere e persino chiudere account sospetti. La cancellazione degli ordini, nello specifico, sarà legata appunto all’utilizzo di bot, qualora rilevati, e a un’eccessiva richiesta di resi da parte del cliente.
Attualmente tali sanzioni sono previste per gli Stati Uniti e la Corea, ma ci si chiede quando verranno estese anche in Europa.