Gli artisti su cui puntare nel 2021

Impossibile dire che cosa ci aspetta quest’anno dalla musica. I dischi vengono posticipati, i concerti non ci sono e il modo di ascoltare si è evoluto in conseguenza alle troppe ore passate in solitudine, piuttosto che al parco con gli amici. Una situazione di totale incertezza in cui troviamo però un unico familiare punto fisso: la musica continua ad evolversi, e non è chiaro dove andrà a finire, ma forse possiamo dire da chi partirà.

I volti che emergono, quelli che più sorprendono, sono sempre più giovani. Lo abbiamo visto negli ultimi anni con Madame, tha Supreme, Anna, Paky, Rondo. Artisti che hanno appena iniziato con le presentazioni, ma che hanno già dato fedele promessa di un roseo futuro nel mondo della musica. Non sappiamo in quale forma, ma il percorso che sceglieranno contribuirà alla metamorfosi musicale continuamente in corso.

E nel 2021, invece, quali saranno i nomi che ci daranno una prova di fiducia e si affermeranno per restare negli anni successivi? Noi abbiamo qualche idea.

BLANCO

Impossibile non dirlo, Blanco sarà la next big thing della musica italiana. Potremmo mettere la mano sul fuoco e probabilmente non saremmo gli unici. Arrivato alle orecchie del grande pubblico con “Notti In Bianco“, il giovane cantante classe 2003 aveva già deciso di mostrarsi senza timore con la naturale estetica che lo contraddistingue. D’altronde, la prima immagine che abbiamo visto di lui è la sua corsa – completamente nudo – immortalata sulla cover di quel singolo che ha conquistato tutti.

All’occhio vigile dei più grandi esponenti della scena, l’estetica eccentrica e lo stile strafottente di un ragazzo di Brescia, emerso chiaro e tondo fin dalla sua prima uscita, non sono certo sfuggiti. Ed è bastato veramente poco per far alzare a Mace la cornetta del telefono e proporre a Blanco quella che sarebbe diventata la principale hit del suo disco. “La Canzone Nostra” è stato il secondo passo valso per dieci.

Tornando a coloro che metterebbero la mano sul fuoco insieme a noi, probabilmente stiamo parlando di tutta Island Records, in quanto lo stesso Jacopo Pesce lo ha scelto tra gli MVP della scena come figura emergente simbolo della nuova wave.

ARIETE

Un talento fresco e genuino, sbocciato appena un anno fa con il suo progetto “Spazio”. Ariete, classe 2002 con le radici ad Anzio, Roma, sa descrivere le emozioni dei 18 anni con una semplicità unica e, ancor di più, a farla stare un gradino sopra, è la capacità di interpretazione di quelle parole che derivano non solo da storie personali, ma a volte anche da vite altrui. Ariete trasmette, arriva; e non le serve molto per farlo, le bastano le cuffiette dell’iPhone con cui ha registrato il suo primo EP. Ci credete?

Adesso, chiaramente, i mezzi a disposizione ci sono, soprattutto quelli dello studio di Skinny, che è stato forse uno dei primi a muoversi ottimista nella sua direzione. Arianna, questo il suo vero nome, ha messo una crocetta su un paio di tappe e sta continuando a camminare lungo una strada che pian piano sta costruendo. Spesso, l’abbiamo vista anche al fianco di Lil Kaneki e Drast – i due Psicologi – che hanno sicuramente preso parte a questo viaggio appena cominciato. 

La sincerità delle sue parole in musica, la trasparenza percepita all’ascolto, la consapevolezza che dietro quelle poche parole, a volte appena sussurrate, c’è un mondo fragile da scoprire; e poi la voglia di mettersi in gioco, sfruttando tutti i mezzi possibili – quelli propri della generazione Z – per creare una connessione che va oltre la musica. Sono queste le carte che Ariete ha messo sul tavolo e che ci permettono di affermare che sono in piena regola per un esordio che lascerà un saldo mattoncino sul quale costruire il futuro.

J LORD

In un anno e mezzo J Lord si è presentato e ha trovato un’estetica tutta sua, forte, strappando un contratto discografico con la Warner Music. Lord Johnson, italo-ghanese, è l’artista più giovane che abbiamo inserito in questa lista, appena 2004, diciassette anni e non si direbbe affatto. Non sono molti i video caricati su YouTube, solo nove, ma tutti curati nei minimi dettagli; un’arte completa che va oltre la musica e si concentra nel trasmettere le vibe di un immaginario preciso. J Lord racconta la periferia di Napoli in cui è cresciuto.

Il giovane rapper racconta con occhio critico attimi e circostanze della sua quotidianità, parla di sua madre e dell’amore per il prossimo che gli ha insegnato ad avere. L’ho visto con i miei occhi. L’ho provato sulla mia pelle. Sono qui per raccontarlo. È con queste parole che Lord ha iniziato il 2020, per farci capire che qualcuno che le vive, certe situazioni, senza bisogno di andarle a cercarle, c’è. E le sue barre restano fedeli alla realtà.

Impossibile non citare Dat Boi Dee, producer con il quale ha trovato un’alchimia impeccabile e con cui ha imboccato la strada giusta verso la pubblicazione di quei brani che sono stati motivo di svolta. Il percorso di J Lord è appena iniziato e arriverà presto ovunque: una prima tappa è stata fatta nel disco di Mace su “Scostumato”, e intanto tra i commenti del suo profilo Instagram iniziano ad affollarsi commenti di approvazione dai big della scena. 

BIGMAMA

Non è la prima volta che quelli di Pluggers riconoscono il talento prima degli altri, due anni fa ci hanno portato Massimo Pericolo, questa volta BigMama, a mani basse una delle rapper più promettenti della scena italiana. Potreste dire che è ancora presto per fare pronostici, Marianna conta su Spotify appena sei tracce, ma oltre che nella musica eccelle nella grinta e nella consapevolezza delle proprie capacità. È una di quelle figure di cui appare chiaro che, in un modo o nell’altro, affiancata o meno, avrebbe trovato la propria strada per sfondare.

Quando metti play BigMama la ascolti, difficile distrarre l’attenzione, perché, nonostante stia parlando di sé, sembra lì a dirti le cose dritte in faccia. Partita da Avellino e trasferitasi a Milano, la giovane classe 2000 ha cominciato da sola a pubblicare musica su YouTube fino a farsi mettere gli occhi addosso dall’industria.

Con l’uscita del suo singolo “Mayday” a ottobre, BigMama ha raddoppiato i suoi ascolti su Spotify e non è passato molto prima che Real Talk la chiamasse a far ciò che sa fare meglio – “Formato XXL” conta 75 mila visualizzazioni su YouTube. Ma l’ultimo passo, sferrato colpendo dritto al centro, è arrivato con la collaborazione nel disco di Inoki. Un valore aggiunto inserito in quella che è secondo noi una delle tracce migliori del disco

DERIANSKY

Classe 1999, Deriansky ha iniziato col farsi notare da Frenetik&Orang3, che gli hanno dato la possibilità di far sentire al mondo “Team Crociati”, traccia in cui il giovane – nelle vesti di rapper e producer – incastra dubstep e hip hop dando vita a qualcosa di totalmente nuovo. È questa la sua più forte peculiarità, Deriansky sperimenta, non si preoccupa di andare oltre il limite. Il giudizio forse più azzeccato lo hanno dato proprio Frenetik&Orang3, affermando che l’odore di strada si sente da lontano, ma è una strada su cui corre un’astronave dal futuro.

Deriansky viene da Parma ed è da lì, dice, che arriva il suo suono. Lo fa per restituire qualcosa alle esperienze vissute in quella città. A farsi vedere non ci tiene, è sfuggente, nessuna sua immagine su Instagram, nessuna ripresa definita nei video. È una di quelle figure che preferiscono esprimersi in musica, il resto non conta, e a noi piace così.

Una cosa è certa, riuscire ad unire parti melodiche a strumentali grevi e prepotenti è prerogativa di una forte consapevolezza da parte dello stesso. Consapevolezza che ha dato vita a un intero disco, “Qholla”, in cui Deriansky butta fuori la sua ansia trasformandola in musica. Impossibile non pensare che questo ragazzo farà strada.