La forza di una collaborazione, soprattutto nel mondo della moda, dipende da mille fattori differenti: la coerenza tra le filosofie dei due marchi, l’efficacia della fusione di due estetiche differenti ma soprattutto la capacità di riuscire a dare vita a qualcosa che, da soli, i due brand non potrebbero concretizzare o nemmeno pensare. E anche se sempre più spesso sul mercato approdano unioni discutibili, sia dal punto di vista estetico sia da quello di “innovazione” creativa o tecnica, ogni tanto qualcuno riesce a centrare l’obiettivo. Uno degli esempi migliori per dimostrare che si può ancora risollevare il valore delle collaborazioni, proponendo qualcosa di commercialmente incisivo ma anche di interessante e inaspettato, è sicuramente la nuova partnership tra POST ARCHIVE FACTION e On.
On non ha bisogno di grandi introduzioni. Nato nel 2010, in Svizzera, da un’idea del campione Ironman Olivier Bernhard – insieme a David Allemann e Caspar Coppetti -, il marchio negli ultimi anni è riuscito ad andare ben oltre il puro aspetto “performance” dei suoi prodotti. Se questo passaggio sia stato intenzionale o meno non è importante, ciò che è evidente è che – grazie principalmente alla diffusione del gorpcore e all’estetizzazione del mondo running in generale – prodotti come le Cloudmonster si sono trasformati da semplici scarpe da correre o da passeggio a oggetti di tendenza. Ovviamente lo stesso è accaduto con l’apparel, tanto da rendere il logo di On uno dei preferiti da una nicchia – più o meno grande – di atleti, fashionisti e atleti fashionisti.
Anche POST ARCHIVE FACTION non ha bisogno di grandi introduzioni, non perché si tratta di un marchio storico, ma perché è molto probabile che sui social vi sia comparsa una delle creazioni del marchio. Dalle giacche multi-tasche ai capi con tessuto laserato a forma di foglie realizzati per Off-White, PAF è il pioniere di un’estetica che mixa tecnicità, funzionalità, estetica e avanguardia. Partito dalla Corea del Sud nel 2018, quello che era iniziato come un “semplice” collettivo di ricerca creativa, a cavallo tra il mondo tech e quello post-apocalittico, nel 2021 viene nominato all’LVMH prize, il riconoscimento per eccellenza per designer emergenti che ha lanciato nell’olimpo della moda nomi come Jacquemus, Grace Wales Bonner e Marine Serre, per citarne alcuni. Da quel momento PAF non si è più fermato, diventando un brand a tutti gli effetti e travolgendo il mondo della moda grazie a un approccio all’avanguardia dal punto di vista del design, ma anche dei tessuti, delle lavorazioni e del branding in generale. Scorrendo sul profilo del marchio, infatti, non è difficile capire di cosa stiamo parlando: shell e overpants idrorepellenti sono arricchiti da una miriade di zip che permettono di trasformare la forma del capo stesso, silhouette tipicamente sportive sono ripensate con tessuti sì tecnici ma trasparenti, simili al pizzo o tagliati, quindi più innovativi dal punto di vista estetico.
È ovvio quindi che On e PAF siano fatti l’uno per l’altro, una collaborazione talmente logica da chiedersi perché sia arrivata solamente ora. POST ARCHIVE FACTION è il simbolo di una nuova generazione che non vuole scendere a compromessi con la praticità del proprio armadio, ma non vuole nemmeno rinunciare a capi nuovi, dinamici e inaspettati. On, dall’altro lato, ha tutta l’esperienza e le competenze tecniche necessarie per assicurare il massimo della qualità e della tecnicità ai capi.
La capsule – intitolata CURRENT FORM 1.0 – si ispira ai concetti di “forma” e “corrente” per unire le due anime dei brand: il mondo dell’atletica e il design creativo, funzionalità e immaginazione. Il risultato è una serie di capi d’abbigliamento contemporanei pensati per allenamento e recupero, che spaziano da giacche antivento e pantaloncini da corsa a longsleeve, pantaloni e magliette multi-layer. Ovviamente non poteva essere tralasciato il lato footwear: PAF ha infatti applicato il proprio tocco anche sulla Cloudmonster 2, l’ultima arrivata in casa On e l’evoluzione della celebre scarpa con tecnologia CloudTec.
In occasione dell’uscita della collaborazione, abbiamo fatto qualche domanda a Dongjoon Lim, co-founder di Post Archive Faction insieme a Sookyo Jeong – per farci raccontare com’è nato il progetto con il marchio svizzero.
Sei nato e cresciuto nella campagna della Corea, in una famiglia molto tradizionalista. Hai frequentato una scuola media maschile molto rigida, per poi svolgere il servizio militare. Che impatto hanno avuto tutte queste esperienza sulla persona che sei oggi e, soprattutto, sull’estetica di PAF?
L’educazione che ho ricevuto dalla mia famiglia e a scuola mi hanno trasmesso il valore di “disciplina” e “resilienza”: mi hanno aiutato a formare il mio carattere e la mia etica sul lavoro. Il servizio militare, poi, non ha fatto altro che rafforzare queste qualità, insegnandomi l’importanza del lavoro di squadra e la perseveranza. Dal punto di vista estetico, tutto ciò mi ha influenzato instillandomi il voler cercare sempre un senso di equilibrio tra tradizione e innovazione, tra semplicità e complessità.
In contrasto con questi aspetti molto rigidi della tua vita, quando sei venuto a contatto per la prima volta con il tuo lato artistico? Hai realizzato subito che il mondo del design sarebbe potuto essere il tuo futuro o è stato un processo più complesso?
Il mio primo approccio alla creatività è stato proprio alle scuole medie, quando giocavo con i Lego. La consapevolezza che il design sarebbe stato il mio futuro, però, è arrivata con il tempo, alimentata soprattutto dalla passione per la sperimentazione. Questo lungo processo di scoperta personale mi ha portato ad approcciare il design come una forma di narrazione, un modo per esprimere me stesso.
Nel 2018 hai fondato, insieme a Sookyo Jeong, il tuo brand Post Archive Faction. Perché proprio “Archive”? Che cosa significa questa parola per te?
Per me, un archivio è un deposito di ricordi, di esperienze e idee che danno forma alla nostra identità e alla nostra visione creativa. L’archivio di PAF, invece, è formato da tagli non-convenzionali, tecniche sperimentali, collezioni e idee che abbiamo costruito nel tempo. Tutti elementi che riflettono il nostro percorso di esplorazione e innovazione nel mondo del design di moda.
Qual è il tuo pezzo preferito della collezione CURRENT FORM 1.0, realizzata in collaborazione con On?
Ogni prodotto di questo progetto ha un significato particolare per me, ma se dovessi sceglierne uno in particolare sarebbe la Cloudmonster 2 perché nasce da un’esperienza personale. Con il team di On, infatti, abbiamo fatto un’escursione sul fiume Limmat a Zurigo, e, osservando quel flusso d’acqua, mi è venuta l’idea per la scarpa: è un ricordo per me molto caro.
Questa è stata la prima volta che ti sei messo al lavoro su una scarpa. Com’è stata questa esperienza? Quali sono le differenze che hai riscontrato rispetto a lavorare sull’abbigliamento?
Disegnare una scarpa è stata un’esperienza emozionante. Mi si sono poste davanti nuove sfide ma anche nuove opportunità dal punto di vista creativo, rispetto a ciò a cui sono abituato con l’abbigliamento. Il processo per arrivare al prodotto finito ha richiesto uno studio molto approfondito per quanto riguarda la scienza dei materiali e la biomeccanica, ma alla fine ci ha permesso anche di espandere la nostra visione così come di provare ad andare oltre i confini del footwear design in generale.
La presentazione della collaborazione con On dell’anno scorso era diventata subito virale, anche grazie alla location e al modo in cui avete esposto i prodotti. Secondo te, quanto sono importanti questi elementi per un marchio?
Al giorno d’oggi, le presentazioni e le location sono aspetti integrali del branding perché offrono l’opportunità di trasmettere in maniera efficace la propria l’identità e la narrativa del marchio. La nostra collaborazione con On abbraccia proprio questa filosofia, per questo abbiamo utilizzato ambientazioni uniche e uno storytelling che potesse coinvolgere lo spettatore ma anche creare un’esperienza memorabile. Nel futuro continueremo sempre a mettere al centro l’innovazione e alla creatività, anche per quanto riguarda le presentazioni.
Cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro? Questa avventura con On avrà nuovi capitoli?
La collaborazione con On per noi rappresenta un traguardo molto significativo perché ci ha permesso di unire il nostro linguaggio creativo all’expertise di On per quanto riguarda il lato performance. La partnership, alla fine, è diventata una missione condivisa: il voler andare oltre e ridefinire l’intersezione tra moda e funzionalità. Siamo molto felici di tutte le possibilità che sono racchiuse in questa collaborazione, ma non vediamo l’ora di esplorare nuove direzioni con On.
La collezione CURRENT FORM 1.0 è disponibile da oggi, venerdì 3 maggio, sul sito di POST ARCHIVE FACTION e di On.