La storia di PUMA King, lo scarpino dei re del calcio

Se si pensa a uno scarpino PUMA inevitabilmente si pensa alle PUMA King: tomaia semplicemente nera e logo PUMA riprodotto su tutto l’esterno dello scarpino. Una storia, quella delle PUMA King, che parte da lontano: è il 1968 quando il marchio fondato da Rudolf Dassler decide di omaggiare Eusébio, attaccante del Benfica già campione d’Europa e capocannoniere della Coppa Del Mondo del ’66, con il primo paio di questo iconico prodotto. Da quel momento in poi sono diversi i “Re del Calcio” che decidono di legarsi al marchio di Herzogenaurach e di vestire le King.

Altra Coppa del Mondo e altro testimonial – termine ante litteram per i tempi – d’eccezione per PUMA. Stiamo parlando di Pelé. Il numero 10 del Brasile si rese protagonista durante la finale contro l’Italia, poi vinta largamente per 4 a 1, di uno dei primi product placement della storia dei mondiali: tutto è pronto all’Azteca di Città del Messico, Mazzola e Riva sono già nel cerchio del centrocampo, il direttore di gara Rudi Glöckner ha il fischietto in bocca pronto per dare il via alla contesa, ma manca qualcuno. Pelé infatti, con calma olimpica, è piegato in due al centro del campo indaffarato nell’allacciare con cura le sue PUMA King. Le telecamere si soffermano sul gesto del numero 10 e Dassler sgancia un bell’assegno per il suo gioiello.

Gli anni passano, i campioni cambiano, ma la storia della Coppa del Mondo FIFA continua ad essere allacciata, pardon legata, a doppio filo con quella della PUMA King. Ci troviamo in Germania Ovest, siamo nel 1974 e ad incollare milioni di spettatori alle tv in giro per il mondo è l’Olanda di Rinus Michels guidata in campo da un capellone col numero 14 sulla maglia, Johan Cruijff. E indovinate un po’, che scarpa calzava Cruijff? Ovviamente le PUMA King. E proprio con le King e la fascia di capitano al braccio, il 14 Oranje piazza l’unico centro della finale del Mondiale ’74.

Il capitolo più leggendario della storia delle PUMA King viene però scritto nel 1986, in Messico, quando sono indossate dal numero 10 per eccellenza della storia del calcio. In quell’edizione della Coppa del Mondo, Maradona non solo vince il Mondiale e la Scarpa d’Oro, ma con ai piedi le PUMA King mette a segno due dei gol più leggendari di sempre. Prima la serpentina che mette fuori causa tutta la difesa dell’Inghilterra, poi la celebre “Mano de Dios”. Nel 1998 altro successo mondiale ai piedi del capitano della Francia Didier Deschamps, anche se l’onda lunga delle King sembra affievolirsi.

Maradona e le PUMA King contro tutti.

Un salto in avanti di più di vent’anni ed ecco che PUMA torna ad investire pesantemente sul calcio e torna a puntare sul suo prodotto più celebre, le King. Dopo averle viste ai piedi di vari testimonial come Buffon, Chiellini, Eto’o, Aguero, Yaya Touré, Lichtsteiner, Reus, Fabregas, Griezmann, Lukaku, Bellerín in diversi pack e in diverse colorazioni, ecco il ritorno al passato, o per meglio dire al futuro. Però mancava qualcosa, mancava un Re, quello che invece avevano Nike con Cristiano Ronaldo, e adidas con Leo Messi. Con l’arrivo di Neymar, prima testimonial Nike, il marchio tedesco ha deciso di rispolverare il modello classico, e più iconico. C’è un nuovo re per le scarpe dei re.

Sono tante le collaborazioni che hanno visto l’iconica silhouette delle PUMA come protagonista: calciatori, brand luxury e streetwear si sono dilettati nell’adattare lo stile PUMA ad ogni esigenze, che sia dentro o fuori dalle linee del manto erboso.

Ovviamente partiamo la nostra carrellata di collaborazioni con l’ultima partnership rilasciata che vede protagonista Neymar. Il primo scarpino PUMA per Neymar sono le King Platinum. Al termine della scorsa e tribolata stagione calcistica per le vicissitudini legate ai diversi stop per via del coronavirus, dopo aver perso la finale di Champions League contro il Bayern Monaco, Neymar ha salutato Nike, brand che lo aveva equipaggiato sin dai suoi esordi in Brasile, per legarsi a PUMA. Subito è iniziato il totoscarpa per capire quale modello del marchio tedesco avrebbe sfoggiato l’asso brasiliano: nelle ultime uscite con il Paris infatti Neymar era tornato ad utilizzare le Mercurial, scarpa speed di Beaverton, dopo aver indossato per lunghi tratti le Hypervenom. Prima uscita stagionale del Paris e Neymar indossa le PUMA King, non le Ultra 1.1, scarpa velocità che tutti ipotizzavano di vedere ai piedi del brasiliano. Ma perché questa scelta? Sicuramente una decisione commerciale di PUMA che ha voluto creare un filo conduttore tra Pelé, uno dei primi testimonial delle King, e Neymar, da molti visto come suo erede. Ed ecco allora l’annuncio della firma di Neymar sui social con tanto di foto scattate nella stessa posa di O’Rey creando questa connessione tutta brasiliana.

Dopo poco arriva la presentazione delle PUMA King Platinum x NJR. Classico stile delle PUMA King, ma con il nuovo logo “NJR” applicato sul side interno della silhouette all’altezza del tacco e su tutta la fascia esterna. Questo scarpino, disponibile sul sito PUMA, è la ciliegina sulla torta di tutta la collezione realizzata dal brand tedesco per il fenomeno di Mogi das Cruzes.

Poco prima della partnership con Neymar, il brand tedesco ha lanciato la collaborazione con il terzino spagnolo dell’Arsenal Héctor Bellerín, ormai riconosciuto universalmente come uno dei calciatori più hypebeast. Bellerín è stato affiancato da KidSuper nella rivisitazione della classica PUMA King. Lo scarpino riprende l’estetica e i colori già visti nella collaborazione apparel che il brand della Grande Mela ha realizzato con PUMA a tema calcistico, affiancandoli all’estro creativo del terzino dell’Arsenal: colori tenui, fumetti di piccoli supereroi, rondini e logo del brand delineano uno stile pulito, ma al passo coi tempi e con la passione estetica del calciatore dell’Arsenal.

La collaborazione era trapelata già lo scorso anno quando Bellerín aveva indossato questo particolare modello di King in allenamento, poi tutto si era però arenato visto l’impasse contrattuale che lo legava al marchio tedesco. Il numero 2 dei Gunners ha potuto finalmente indossare le sue nuove PUMA King nella gara di Premier contro il Leicester abbinandole alla divisa Pharrell x Humanrace di adidas, quest’ultima però indossata solo nel pre-partita.

Sì Neymar e Bellerín, ma anche una stella, ormai del passato, si è cimentata nel design delle King. Siamo nell’estate del 2019 quando Thierry Henry collabora con PUMA, ultimo brand vestito nella sua lunga carriera di campo, per lasciare un regalo ai nuovi “Kings” del calcio. La scarpa riprende in tutto e per tutto l’iconica silhouette del passato lanciata nel 1968 ai piedi di Eusébio, ma si affida alle nuove K-Leather per la tomaia e la suola Rapidsprint.

Le King di Henry.

Come dicevamo prima, non solo partnership con calciatori, ma anche con brand luxury che hanno avuto come guest star le King. RHUDE, brand fondato nel 2015 da Rhuigi Villaseñor, ha rivisitato l’iconica silhouette PUMA trasformandola da scarpa per il rettangolo verde a modello per sneakerheads. La tomaia in pelle presenta cuciture ispirate chiaramente all’originale King, così come la linguetta con il logo RHUDE ricorda il volto di Maradona impresso sul paio uscito per il Mundial spagnolo nel 1982. Una striscia sagomata scamosciata in pelle con un’intersuola dall’aspetto vintage ma con la tecnologia Cell completano la scarpa.

La visione di RHUDE delle PUMA King.

Altra collaborazione rilasciata in occasione del Mondiale brasiliano del 2014 è quella che vede questa volta coinvolto il brand luxury inglese McQueen. La collaborazione celebra la storia di PUMA nel mondo del calcio, unendo il tocco di Alexander McQueen con il risultato di un equilibrio perfetto tra performance, tradizione e tecnologia. La scarpa è stata realizzata in soli 100 esemplari e in due varianti: la prima, in 30 esemplari, caratterizzata dalla tomaia “Fish Skin” che ricorda la Scarpa d’Oro, premio con la quale si premia il miglior marcatore del Mondiale dal 1982; la seconda, realizzata in 70 esemplari, è caratterizzata da una pelle brunita italiana in una tonalità di marrone che rievoca il calcio del passato e l’artigianalità delle scarpe degli anni sessanta e settanta. Insieme ai due modelli di scarpe il brand inglese ha rilasciato anche un cortometraggio che mostra il processo di produzione dei 100 esemplari.

Per concludere in bellezza la nostra carrellata stilistica dedicata alle PUMA King ci soffermiamo sulle versioni speciali rilasciate direttamente dal brand fondato da Dassler per celebrare partner di lunga data come la Nazionale Italiana e Diego Armando Maradona. È il 2014 quando Puma omaggia la storia mondiale dell’Italia con un’unica King, prodotta in sole 898 paia. Scarpino dal sapore vintage che vede un marrone camoscio sostituire il classico nero per la tomaia in pelle di canguro, il logo esterno è condito da inserti in azzurro, sul tacco compare lo scudetto della Nazionale, ma la vera chicca è il “1982” in numeri romani sulla linguetta dei lacci, chiaro riferimento al più iconico successo Mondiale dell’Italia, e ripetuto anche sull’esterno della scarpa.

Maradona-Puma, un sodalizio che dura. Il marchio tedesco, nel 2016, a distanza di trent’anni dal successo dell’Argentina nel Mondiale messicano del 1986 – torneo vinto praticamente da Maradona in solitaria – ha voluto omaggiare “El Pibe de Oro” con una edizione speciale delle Puma King, scarpino indossato durante la kermesse. Lo scarpino conserva lo stile classico delle King, ma con l’aggiunta di dettagli che hanno mandato in visibilio i fan di Maradona: sul tacco compare in nero il numero 10, con tanto di font originale della nazionale argentina, sulla linguetta la firma autografa e sulle solette interne ancora un altro dieci riprodotto e la chicca delle chicche, ovvero lo slalom che portò Maradona ad insaccare alle spalle di Shilton il gol che aprì il quarto di finale del Mondiale.