Ci siamo quasi: tra poco più di un mese i riflettori si riaccenderanno, come ogni anno, sul Lido di Venezia per dare il via alla 80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale, per tutti nota come il Festival del Cinema. Dopo il trionfo dal punto di vista artistico, mediatico e fashion dell’ultima kermesse, durante la quale sono stati presentati successi come “Gli Spiriti dell’Isola” e “The Whale” e che ha visto sfilare sul red carpet celebrità come Timothée Chalamet in Haider Ackermann e Taylor Russell in Balenciaga per il “Bones and All” di Luca Guadagnino (film vincitore del Leone d’Argento per la Regia e del Premio Marcello Mastroianni per l’attrice canadese), l’edizione 2023 si preannuncia già essere un altro grande successo ancora prima di iniziare. Mentre la Laguna si prepara ad accogliere registi, attori, celebrità ed esperti del settore da tutto il mondo dal 30 agosto al 9 settembre l’attesa aumenta ogni giorno di più, soprattutto grazie alle voci e alle indiscrezioni che si susseguono da mesi riguardo al calendario dell’evento. Ma cosa sappiamo dell’80esima edizione del Festival e cosa ci potrebbe aspettare?
Oltre grazie (ovviamente) alla presenza di Zendaya come protagonista e all’inaspettata trama, che mescola prodezze sportive a un appassionato triangolo amoroso, attorno al nuovo lungometraggio di Guadagnino si era già creato molto clamore il marzo dello scorso anno, con l’annuncio che a curare i costumi per la pellicola sarebbe stato niente di meno che Jonathan Anderson. Per il direttore creativo di Loewe e JW Anderson si tratta infatti della prima esperienza come costumista per il grande schermo e, dopo aver stuzzicato l’interesse del pubblico presentandosi lo scorso settembre alla sfilata primavera-estate 2023 di Loewe con una felpa dedicata proprio al film, tutto il fashion system è impaziente di scoprire un nuovo lato di uno dei designer più apprezzati e innovativi degli ultimi anni. Le premesse sono quindi fino ad ora tutte estremamente favorevoli e il film è sulla bocca di tutti da molto tempo: inserirlo come proiezione d’apertura del Festival, l’Evento con la E maiuscola, non fa altro che aumentare le aspettative sia sulla pellicola sia su quella che potrebbe diventare una delle edizioni più interessanti di sempre della Mostra.
È una storia moderna e potente, soffusa dall’energia della giovinezza, dell’amore e del potere del sé: non vedo l’ora che il pubblico del Lido balli sulle note della colonna sonora di Trent e Atticus nella notte di apertura dell’Ottantesima Edizione della Mostra.
Luca Guadagnino
La prima grande anticipazione ufficiale è arrivata pochi giorni fa proprio dalla Biennale di Venezia e riguarda la cerimonia di apertura dell’evento, che vedrà sbarcare in città Zendaya (alla sua seconda presenza al Festival dopo il fuori concorso “Dune” nel 2021), Mike Faist e Josh O’Connor per l’anteprima mondiale del loro nuovo film “Challengers“. Diretto dall’ormai veterano della kermesse Luca Guadagnino, il film racconterà di una promessa del tennis, Tashi Duncan (Zendaya), la quale, a seguito di un infortunio, si reinventerà come allenatrice di suo marito (Mike Faist), fuoriclasse reduce da una serie di sconfitte e destinato a scontrarsi con Patrick (Josh O’Connor), un tempo suo migliore amico nonché ex fidanzato di Tashi.
Tra le altre (poche) conferme dell’evento, a fare gli onori di casa, presentando la cerimonia di inaugurazione e la serata finale di premiazione, sarà Caterina Murino. L’attrice sarda, vista al fianco dello 007 Daniel Craig nel ruolo di Solange in “Casino Royale”, è stata infatti scelta come “madrina” dell’80esima edizione del Festival, prendendo il posto che negli scorsi anni era stato affidato ad attrici quali Rocío Muñoz Morales, Serena Rossi e Anna Foglietta. A presiedere invece la giuria che decreterà i vincitori tra i film in concorso, dopo Julianne Moore, Bong Joon-ho e Cate Blanchett, sarà Damien Chazelle, regista e sceneggiatore di successi come “Whiplash“, “La La Land” o il più recente “Babylon“, nominato a tre premi Oscar e con un cast composto da Margot Robbie, Brad Pitt e Tobey Maguire (per citarne alcuni).
Per quanto riguarda invece le pellicole in gara? Oltre a “Challengers”, che sarà però fuori concorso, purtroppo la lista completa e ufficiale di tutti i lungometraggi che verranno mostrati durante i 10 giorni di Festival non è ancora stata svelata. Anche se questo dovrebbe avvenire a breve, da mesi si susseguono rumors e speculazioni su chi potrebbe arrivare in laguna per presentare le prossime uscite in sala. Tra i nomi quasi certi sembra esserci l’italiano Matteo Garrone con il suo “Io Capitano“, film che racconta la storia vera di Seydou e Moussa (interpretati da Seydou Sarr e Moustapha Fall) e del loro viaggio attraverso il deserto, il mare aperto e le insidie della stessa vita umana per raggiungere l’Europa dal Senegal.
Sempre rimanendo in tema “italianità”, un altro probabile lungometraggio in concorso a Venezia sarà “Ferrari” di Michael Mann (regista de “L’ultimo dei Mohicani” e “The Insider”). Il biopic, girato quasi interamente in Italia, è stato descritto dallo stesso regista come un “melodramma” che racconta la vita di Enzo Ferrari nell’estate del 1957, tra drammi familiari, il rischio di bancarotta e la preparazione per la Mille Miglia. Nel cast, oltre ad Adam Driver nel ruolo del leggendario fondatore della casa automobilistica di Maranello, troveremo star come Penelope Cruz, che interpreterà la moglie Laura Ferrari, Patrick Dempsey come Piero Taruffi e Shailene Woodley nel ruolo di Lina Lardi, l’amante di Enzo Ferrari.
Un altro film biografico che potrebbe comparire nel calendario di Venezia 80 è “Maestro” (Netflix), scritto e diretto da Bradley Cooper e prodotto dai leggendari Martin Scorsese e Steven Spielberg. La pellicola è incentrata sulla vita di Leonard Bernstein, il primo direttore d’orchestra statunitense di successo internazionale nonché compositore di musical come “West Side Story”, e in particolare sul matrimonio con l’attrice Felicia Montealegre, partendo dal loro primo incontro nel 1946 fino alla morte di lei nel 1978. I due protagonisti saranno interpretati rispettivamente dallo stesso Bradley Cooper e da Carey Mulligan, oltre alle interpretazioni di Matt Bomer, Maya Hawke e Sarah Silverman. Tra le curiosità che ruotano attorno a questo film, e che hanno creato grande attesa per la sua uscita (in origine prevista per il 2022), c’è il fatto che il progetto era in origine stato pensato con Steven Spielberg alla regia ma egli stesso, dopo aver scoperto la passione di Cooper per la figura dei direttori d’orchestra e dopo averlo visto all’opera durante le riprese di “A Star is Born” (il suo primo film da regista), ha deciso di “cedere” il ruolo a lui.
L’ultimo grande e atteso biopic che il pubblico e la critica sperano di vedere già al Festival è “Priscilla” (A24) di Sofia Coppola, ispirato alle memorie “Elvis and Me” scritte dalla stessa Priscilla Presley e incentrato proprio sulla relazione tra la donna ed Elvis Presley. Dopo il successo dell’anno scorso di “Elvis” di Baz Luhrmann e con Austin Butler nel ruolo del protagonista, questa volta la storia verrà raccontata attraverso le performance di Jacob Elordi (Elvis) e Cailee Spaeny (Priscilla) ma soprattutto dal punto di vista opposto, ovvero quello della donna che per quasi 15 anni è cresciuta ed è stata al fianco del re del Rock ‘n’ Roll. Come spesso accade quando si provano a portare sul grande schermo storie reali di personaggi celebri, però, non sono mancate le polemiche riguardo al film: già con l’uscita del trailer infatti alcuni funzionari di Graceland (la tenuta di Elvis Presley nei sobborghi di Memphis) avrebbero definito il lavoro “un filmino del college“, criticando il fatto di essere stato realizzato senza il loro consenso così come le scenografie stesse, considerate “semplicemente orribili”.
Ma non finisce qui, tra i progetti più attesi della prossima stagione cinematografica e che molto probabilmente arriveranno in laguna c’è sicuramente “Poor Things“, ovvero l’ultimo progetto di Yorgos Lanthimos, regista celebre per film come “The Lobster” e “La Favorita” e, in generale, per il suo stile distopico e provocatorio e le sue satire (più o meno velate) della nostra società. La pellicola, che vede protagonista Emma Stone affiancata da Mark Ruffalo e Willem Dafoe, è ispirata al romanzo omonimo del 1992 di Alasdair Gray e definito da molti come “la versione femminile di Frankenstein“. La storia, d’ispirazione tipicamente vittoriana, racconta infatti dell’emancipazione e delle avventure di Bella Baxter, una donna che, dopo essersi suicidata per fuggire dal marito violento e dopo essere resuscitata grazie allo scienziato Dr. Godwin Baxter (interpretato da Dafoe) con il cervello del figlio mai nato, deciderà di fuggire con l’avvocato Duncan Wedderburn (Mark Ruffalo) lontana dai pregiudizi e dalle aspettative della società. I lavori del regista greco lasciano sempre il pubblico a bocca aperta ma soprattutto molto diviso, e per questo, con l’uscita del film, anche in questo caso probabilmente non mancheranno le critiche o i giudizi negativi, seppur per motivi differenti rispetto a “Priscilla”: quello che possiamo dire è che solamente dal trailer, uscito il mese scorso, la pellicola si prospetta essere un viaggio surrealista e assurdo in pieno stile Lanthimos.
Il ritorno di Jessica Chastain in “Memory” (di Michel Franco) e di Luc Besson alla regia con “DogMan”, il debutto francese di Woody Allen con “Coup de Chance” e la bizzarra storia del dittatore-vampiro in “El Conde” di Pablo Larraín: sono tantissime le pellicole in arrivo prossimamente nei cinema e che quindi potrebbero servirsi del palcoscenico, o meglio dire “della sala”, di Venezia per promuovere il proprio lavoro.
In attesa dell’ufficialità da parte della Biennale del calendario della Mostra, non ci resta che approfondire i lavori dei registi citati, analizzare i trailer già usciti e leggere le interviste in arrivo dai set. La domanda che la maggior parte del pubblico si starà già facendo, però, è: chi sarà la star che quest’anno sarà in grado di catalizzare l’attenzione della critica cinematografica e del pubblico fashion? Dopo l’apparizione del 2021 in Balmain per la prima di “Dune”, è quasi scontato dire che, dal punto di vista del red carpet, la più paparazzata sarà probabilmente Zendaya, ma, per quanto riguarda le performance attoriali, tutti gli occhi sembrano essere puntati su Emma Stone, mentre su Jacob Elordi grava il grande peso della sfida con Austin Butler per decretare il miglior interprete di Elvis Presley.