Pareva ormai certo che la Roma firmasse un contratto di sponsorizzazione con New Balance ma, secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, i capitolini sarebbero molto vicini alla firma con Reebok. Questa notizia è molto strana per vari motivi.
Dopo la risoluzione anticipata del contratto con Nike, la Roma è andata alla ricerca di un nuovo sponsor tecnico che per un attimo sembrava dover essere Under Armour, salvo poi arrivare voci più concrete di Castore e New Balance con la scelta finale che pare essere ricaduta sul brand americano per via di un mix che unisce un solido accordo commerciale da 4 milioni a stagione, pressoché uguale a quanto versato da Nike, e un’alta percentuale di incassi diretti sulla vendita dei prodotti.

Ora però il Corriere dello Sport ha segnalato che Reebok pare aver superato l’offerta di New Balance, ma ciò pare molto strano. In primis va considerata la trattativa iniziale, con Castore e New Balance dichiaratamente in corsa e con Under Armour che per via traverse ha segnalato di aver abbandonato la gara per via della mancata possibilità di investire a causa delle recenti perdite in diverse categorie del brand su territorio europeo.
Ben più importante però è la situazione attuale di Reebok. Il brand nato in Inghilterra non è più nel calcio dal 2011 per un motivo molto semplice: è stato rilevato da adidas. Essendo ormai un marchio sussidiario, Reebok non ha autonomia nella chiusura di contratti, anzi, ciò spetta sempre ad adidas, stessa azienda che ha deciso come unica policy legata al calcio quella di rilevare ogni team sotto contratto con Reebok entro cinque anni dall’acquisto avvenuto nel 2005, eliminando a tutti gli effetti quest’ultima dal mondo del pallone per centralizzare immagine e vendite. La stessa cosa fece ai tempi Nike con Umbro e New Balance con Warrior Sports. Liverpool, Bolton, Chivas de Guadalajara e diverse squadre indiane hanno tutte subito lo stesso destino, passando infatti forzatamente da kit Reebok ad altri firmati adidas.

Nel 2020 la situazione è ancora più netta perché Reebok ha subito la chiusura di vari account da parte di adidas, focalizzando il brand solo su running, arti marziali miste e lifestyle, non a caso ha riportato alla luce il logo degli anni ’80 nonostante i recenti rebrand, portando l’attenzione del pubblico sulla creazione di linee retro. Reebok si è rivelato oltretutto un peso notevole per adidas, con più spese che guadagni, per questo il brand tedesco ha annunciato di essere alla ricerca di compratori per Reebok, che è dunque stata messa ufficialmente in vendita non più di due settimane prima rispetto a questa presunta offerta per la sponsorizzazione della Roma. L’offerta è ancora più dubbia considerando che adidas comprò Reebok per 3.8 miliardi e sta cercando di venderla per 2.4, un calo che dimostra le perdite del brand che a sua volta pare possa aver trovato il primo gruppo di compratori, guidati incredibilmente dal rapper e discografico Master P in coppia con l’ex giocatore NBA Baron Davis.
Insomma, non ci sono certezze sul fatto che Reebok sia realmente in corsa per vestire la Roma o meno, fatto è che il brand al momento è solo una branca all’interno di una realtà più grande che peraltro l’ha messa sul mercato. Solo quando la sua vendita sarà conclusa si potrà pensare di rivedere il marchio britannico nuovamente attivo sul campo da calcio.