Il futuro è negli occhiali

Negli ultimi anni l’interesse del panorama fashion, e di conseguenza del pubblico, verso il mondo dell’eyewear è cresciuto a dismisura. Complice l’esplosione “virale” di alcuni modelli – come i famosi “Swift Oval” di Balenciaga o i “Paula Ibiza” di Loewe – visti indosso a innumerevoli celebrità e diventati veri e propri oggetti di culto, tanti brand di abbigliamento hanno cominciato a esplorare le potenzialità che questo accessorio può avere. Infatti, sia dal punto di vista commerciale e di marketing (essendo un prodotto di una fascia di prezzo nettamente inferiore rispetto a vestiti e altri accessori) sia da quello creativo, gli occhiali da sole rappresentano un settore dalle mille possibilità. Certo, la competizione è sempre molto agguerrita ma, grazie al modo in cui ogni montatura viene progettata e prodotta, ogni brand può “facilmente” distinguersi dagli altri, con piccoli dettagli che rendono unico l’accessorio.

Quello che fino a qualche anno fa poteva essere quindi considerato un settore di nicchia e “addormentato”, dominato da nomi blasonati che si appoggiavano ancora a silhouette e modelli storici, oggi è diventato il fulcro di sperimentazione, audacia e creatività di molti marchi. Basta prendere come esempio gli YZY SHDZ disegnati da Kanye West per la sua tormentata collaborazione con GAP: fin dalla prima foto comparsa su internet, il pubblico è letteralmente impazzito, creando (nel bene o nel male) un’attenzione e una risonanza mediatica fino a qualche anno fa impensabile per un paio di occhiali. E se un semplice laccio elastico nero unito a una lente specchiata è in grado di attirare così tanto l’attenzione, cosa ci può riservare ancora il mondo dell’eyewear?

Non sappiamo se questa è la domanda che si sono posti designer come Demna Gvasalia e Han Kjøbenhavn, sicuramente però le ultime fashion week hanno dimostrato che gli occhiali da sole continueranno a essere uno degli accessori più ambiti e centrali della prossima stagione, nonché un territorio di grande ricerca e provocazione. L’estetica futuristica, quasi Space-Age “alla Pierre Cardin”, è stata infatti la prescelta per la spring/summer 2023, con la conseguente sperimentazione di tecniche di costruzione all’avanguardia, silhouette fuori dal comune e materiali innovativi.

I primi occhiali a finire sotto i riflettori social sono stati ovviamente disegnati dal team di Balenciaga che, dopo i già citati “Swift Oval” argentati e le maschere oversize realizzate in collaborazione con Mercedes, ha deciso di puntare a un’armonia più minimal, nel verso senso della parola. Addio quindi alle aste tradizionali ma addio anche alla montatura frontale: in linea con il design dell’amico Kanye West, Demna Gvasalia ha presentato un occhiale costituito solamente da due lenti XXL e un’asta unica che avvolge la testa. Escludendo l’aspetto estetico (sempre soggetto al gusto personale), i nuovi occhiali di Balenciaga sono degni di nota poiché rappresentano una nuova frontiera nell’eyewear design, scavalcando il tradizionale concetto di “moda” per sfociare quasi nell’ingegneria. Avete presente gli occhiali della nonna per leggere e da appoggiare intorno al collo? Ecco, immaginateveli disegnati da Balenciaga.

La stessa voglia di superare i confini e portare una nuova prospettiva al settore della moda è quella che contraddistingue Sébastien Meyer e Arnaud Vaillant, fondatori di Coperni. Oltre al già iconico “vestito-spray” realizzato in diretta sul corpo di Bella Hadid, la collezione Primavera/Estate 2023 del marchio francese ha riservato grandi sorprese anche per il mondo dell’occhialeria. Sviluppati in collaborazione con MAUSTEIN, i “Floating Sunglasses” sono privi anche dell’ultimo rimasuglio di “occhiale” lasciato da Demna. Nessuna asta, nessun supporto: ciò che rimane è un’unica lente avvolgente che poggia sul naso.

E non ci è voluto molto prima che comparissero sul viso delle “fashion-icon” del momento Bella Hadid e Kylie Jenner. Prepariamoci a un’invasione di lenti fluttuanti per la prossima stagione.

La sperimentazione, però, non si è fermata alle tecniche di costruzione e progettazione, ma ha esplorato anche i più piccoli dettagli, spesso impercettibili guardando uno show in streaming. È questo il caso di Givenchy che, guidato da Matthew Williams, durante l’ultima sfilata ha riproposto il modello “Giv Cut”, già visto nelle scorse stagioni. Oltre ai dinamici e scultorei tagli della montatura che delineano due gigantesche “G” frontali, la particolarità di questo modello sta proprio nella sua costruzione, realizzato in nylon stampato in 3D. L’utilizzo di materiali sintetici e di progettazione digitale non è sicuramente nuovo nel mondo eyewear (basti pensare alla linea MYLON di Mykita), ma lo è sicuramente per una maison di moda storica come Givenchy. Una scelta del genere, che avvicina tradizione e contemporaneità, rappresenta sicuramente uno step importante nel settore, un importante passo che apre le porte alla sperimentazione anche nel settore del lusso.

Qualche giorno prima, a Milano, è stato invece Han Kjøbenhavn a dimostrare che non esistono limiti alla creatività, se fatta con coerenza e attenzione. Il designer danese, che iniziò il suo percorso proprio nel mondo dell’eyewear come ci ha raccontato l’anno scorso in un’intervista, non ha ma poi posto freni alle sue creazioni e la collezione SS23 è una prova tangibile di ciò. Questa volta, grazie al supporto tecnico dell’azienda anch’essa danese Airtox, specializzata in calzature da lavoro, Han ha portato in passerella occhiale leggerissimo e semi-trasparente, ispirato proprio alle montature protettive utilizzate nelle officine. La silhouette, che strizza ancora una volta l’occhio alla cyber-estetica degli YZY SHDZ, è fuori dagli schemi, esagerata e al limite dell’assurdo ma nonostante ciò di un’eleganza e grazia senza eguali.

Novità però non significa solamente avanguardia tecnica e se le montature viste fino a ora portavano all’estremo un oggetto con grandissime limitazioni ergonomiche, sfidando la definizione stessa di occhiale, altri brand nell’ultimo mese hanno preferito divertirsi con forme irriverenti e giocose, senza mettere alla prova la fisica e le leggi della natura.

Il primo esempio arriva dalla sfilata di AVAVAV. Ad avere attirato l’attenzione sui social è stato sicuramente il modo in cui è stata presentata la collezione (con le modelle che cadevano volontariamente sulla passerella), ma osservando più attentamente, tra una caduta e l’altra, i pezzi degni di nota sono gli occhiali indossati. Montature dalle forme irregolari e sinuose, combinate a proporzioni esagerate, sono perfette esponenti sia di un nuovo trend, che di un nuovo gusto del pubblico.

Se il brand fiorentino guidato da Linda e Adam Friberg ha deciso di seguire lo stile degli occhiali XXL iniziato da Demna, Chopova Lowena ha invece rielaborato l’onda degli occhiali di ispirazione sportiva. Per la prossima stagione estiva infatti il duo di designer provenienti dalla Central St Martins ha creato una montatura perfettamente a metà tra uno stile esuberante e la dinamicità di quello da “ciclismo”. Un unico elemento, che funge da frontale e aste laterali, sorregge due piccolissime lenti fumè dal sapore Y2K: rendendo questo prodotto l’opzione ideale adattabile a tutti gli stili.