
Quando il 29 ottobre Mark Zuckerberg presentò per la prima volta al mondo Meta, l’industria della moda si chiese immediatamente quali conseguenze avrebbe portato questa novità nelle sue dinamiche. Nel momento in cui il profilo dell’azienda twittò poi “Hey @Balenciaga, what’s the dress code in the metaverse?” abbiamo immediatamente appreso che da lì a poco sarebbe successo qualcosa di speciale.
Nel suo ruolo di direttore creativo, Demna Gvasalia ha accompagnato Balenciaga in un percorso all’insegna dell’innovazione costruendo una narrativa distopica in bilico tra reale e virtuale che spesso si basa sulla dimensione virtuale, come testimoniano la sfilata con cloni in CGI, l’hackeraggio nei confronti di Gucci e il videogame realizzato per presentare la collezione autunno/inverno 2021 e il crossover con Fortnite. Dunque, era solo questione di tempo prima che questa visione si trasformasse in un qualcosa di ancora più grande e definito.
E se Nike ha collaborato con Roblox per ricreare i suoi headquarters come luogo in cui organizzare giochi ed eventi per intrattenere gli utenti, la maison ha deciso invece di fare le cose in grande annunciando a Business of Fashion di aver dato vita a una divisione aziendale interamente dedicata che avrà il compito di esplorare il commercio e le opportunità di marketing nel metaverso.
L’abilità della moda digitale è un punto ancora carente, anche se ogni giorno si stanno facendo passi da gigante. In questo momento il culmine dell’interazione con un marchio di lusso è che fai clic su Mi piace, commenti o acquisti qualcosa. Penso che possiamo arrivare a un livello successivo.
Cédric Charbi, CEO di Balenciaga