Le iniziative dell’industria della moda per supportare la lotta al coronavirus

Come tutti sappiamo, il coronavirus sta causando molti problemi a livello economico. Le restrizioni imposte da gran parte degli Stati nel mondo hanno infatti decretato la chiusura di tutte le attività non primarie, provocando così ingenti perdite a settori come quello della moda.

Questo però non è bastato a fermare le aziende del fashion business, che giorno dopo giorno hanno voluto supportare la lotta contro il COVID-19 con numerose iniziative, dalle donazioni di denaro alla conversione delle catene produttive.

Qui sotto abbiamo raccolto tutti i bei progetti intrapresi dai principali brand.

Gucci

Alessandro Michele ha invitato la comunità di seguaci di Gucci a seguire i passi della maison e prendere parte alle raccolte fondi dedicate alla Protezione Civile e all’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Per l’occasione è stata diffusa una campagna realizzata in collaborazione con l’artista MP5, con lo scopo di unirci, perché insieme possiamo farcela.

Nike

Secondo alcune stime, le restrizioni causate dal COVID-19 hanno causato una svalutazione di ben 17 miliardi di dollari per Nike.

Ma è proprio in momenti duri come questo, che lo Swoosh sa dimostrare la sua forza e l’impegno per la comunità.

Oltre ad aver condiviso una campagna social che ci invita a fare la nostra parte e aver stanziato un totale di 15 milioni e mezzo di dollari in favore di varie organizzazioni, il brand sta collaborando con un’università specializzata dell’Oregon per sviluppare attrezzature mediche che possano tutelare i lavoratori dal contagio.

Prada

Dopo aver donato sei terapie intensive agli ospedali di Milano, Prada ha pensato di convertire la produzione nella sua fabbrica di Montone, in provincia di Perugia, per realizzare 80.000 tute mediche e 110.000 mascherine da regalare giornalmente ai reparti sanitari della Regione Toscana.

Versace

Era febbraio e il coronavirus sembrava solo una problematica legata esclusivamente alla Cina, ma nonostante ciò, Versace decise di aiutare la popolazione di uno dei Paesi che rientra nei mercati più importanti per la maison con una donazione pari a 1 milione di Yen.

Ma non è tutto, perché quando l’emergenza è arrivata anche in Italia, Donatella Versace e sua figlia Allegra non si sono tirate indietro e hanno personalmente devoluto 200.000 Euro al reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele di Milano.

H&M

La pandemia ha causato importanti perdite finanziarie anche a H&M, costretta a chiudere gran parte dei suoi punti vendita.

Nonostante questo, la catena svedese di fast fashion sta impiegando le sue fabbriche nella produzione di dispositivi medici da regalare a medici e infermieri che si trovano in prima linea nella guerra contro il virus.

Armani

Armani è stato uno dei primi ad accorgersi della gravità del coronavirus in Italia quando i casi positivi erano ancora molto inferiori rispetto a ora.
In piena Milano Fashion Week, il brand aveva deciso di sfilare con la collezione autunno/inverno 2020 a porte chiuse, nonostante avesse organizzato per l’occasione un grande evento e tutti quanti ritenevano la scelta esagerata.

Successivamente, Re Giorgio ha messo a disposizione della Protezione Civile e degli ospedali lombardi la bellezza di 1,25 milioni di euro, mentre nei suoi stabilimenti si sta lavorando ininterrottamente alla fabbricazione di camici.

New Balance

Attraverso la NB Foundation, New Balance ha impegnato 2 milioni di dollari in finanziamenti no profit che rispondono alla pandemia di COVID-19 in supporto delle comunità locali, regionali e globali. La donazione, destinata a enti che tutelano le persone più vulnerabili, si aggiunge ai circa 7 milioni che erano già stati pianificati come parte degli stanziamenti annuali regolari per il 2020.

Nel frattempo, il marchio sta progettando delle mascherine che, una volta rese idonee dalle autorità mediche, verranno prodotte in larga scala.

Moncler

“Milano ci ha dato una vita straordinaria. In questo momento non possiamo e non dobbiamo abbandonarla”. È con queste parole che inizia il comunicato stampa di Moncler in cui viene annunciata una donazione di 10 milioni di euro in favore della regione Lombardia per la costruzione di un ospedale specifico dedicato alla cura di pazienti affetti da COVID-19.

LVMH

LVMH, multinazionale che detiene brand come Louis Vuitton, Fendi e CELINE, ce la sta mettendo tutta per fornire aiuti di ogni tipo alla sanità.

L’immenso patrimonio della holding ha reso possibili iniziative molto significative, come i 2 milioni di euro devoluti alla Croce Rossa Cinese, la disponibilità illimitata di gel idroalcolico disinfettante gratuito e 40 milioni di mascherine in favore degli ospedali francesi.

Canada Goose

Canada Goose ha annunciato che dopo aver devoluto 127.000 mila euro alla Wuhan Charity Federation, farà leva sui suoi impianti manifatturieri per iniziare la produzione di attrezzature mediche necessarie per gli operatori sanitari nella lotta contro il COVID-19 e in favore dei pazienti colpiti in tutto il Canada.

A tal proposito Dani Reiss, presidente e CEO della società, ha voluto precisare che i lavoratori impiegati nelle fabbriche saranno tutelati al massimo con nuove misure di sicurezza e supporti economici.

Burberry

Burberry, che nei giorni scorsi ha mobilitato il suo storico stabilimento dello Yorkshire per la produzione di mascherine, ora ha annunciato di voler finanziare l’Università di Oxford nella ricerca al vaccino, che attualmente sembra essere l’unica speranza concreta per sconfiggere il virus.

Pyer Moss

In seguito a un confronto con sua sorella, medico, il fondatore di Pyer Moss, Kerby Jean-Raymond, ha deciso di convertire il suo ufficio di New York in un centro di donazioni per lavoratori in difficoltà e di stanziare 50 mila dollari per le aziende guidate da donne che attualmente si trovano in difficoltà.

Jimmy Lion

Un piccolo gesto di solidarietà è arrivato anche da Jimmy Lion, il quale ha voluto ringraziare tutti coloro che in questa dura battaglia sta combattendo in prima linea.

Compilando un apposito modulo online, il personale sanitario degli ospedali colpiti potrà infatti ricevere in regalo le coloratissime calze del brand.

Kering

Così come LVMH, anche il gruppo Kering ha messo a disposizione i propri mezzi per arginare le problematiche causate dal coronavirus.

Negli ultimi mesi infatti, la multinazionale ha aderito alla causa con importanti somme di denaro a beneficio della Croce Rossa di Hubei e degli ospedali della Lombardia, del Veneto, della Toscana e del Lazio, che si sommano all’attrezzatura medica prodotta negli stabilimenti di Gucci, Balenciaga e Saint Laurent per le terapie intensive italiane e francese.

Crocs

Anche Crocs ha fatto la sua parte mettendo a disposizione di medici e infermieri 10 mila paia al giorno delle sue calzature, che grazie a un materiale specifico risultano impermeabili, comode, resistenti e facili da lavare. Chi ne avesse bisogno deve solamente compilare l’apposito modulo online e attendere la disponibilità.

Valentino

Attraverso la loro fondazione, Valentino Garavani e lo storico compagno Giancarlo Giammetti, hanno devoluto 1 milione di euro a sostegno dell’ospedale Columbus Covid 2, una nuova area totalmente dedicata alla cura dei pazienti affetti da coronavirus all’interno del Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma.

MISBHV

Nel suo piccolo, MISBHV ha preso parte alla causa producendo 5.000 mascherine da donare agli ospedali della Polonia. Inoltre, altre 100 unità caratterizzate dalle grafiche tipiche del brand verranno messe in vendita online per raccogliere fondi in favore della World Health Organization.

Chanel

Persino i lussuosi atelier di Chanel sono stati mobilitati per creare costantemente prototipi di mascherine e indumenti protettivi che verranno inviati alle organizzazioni sanitarie competenti in attesa di ricevere il via libera alla produzione in serie.

Con questa azione, la maison riuscirà a tutelare i suoi dipendenti evitando possibili licenziamenti dovuti alla crisi che il settore del lusso sta affrontando in questo momento.

Ralph Lauren

Il contributo stanziato da Ralph Lauren equivale a 10 milioni di dollari. Tale cifra sarà destinata a diversi programmi di solidarietà, che vanno dalle sovvenzioni finanziarie per i dipendenti della ditta, al fondo COVID-19 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, fino al rifornimento di attrezzature mediche come 25.000 camici isolanti e 250.000 mascherine.

Salvatore Ferragamo

L’iniziativa intrapresa da Salvatore Ferragamo consiste nel produrre e donare 100.000 maschere antibatteriche TNT, 50.000 confezioni di disinfettante per le mani e 3.000 mascherine FPP1 alle unità sanitarie locali della Regione Toscana.

Dior

In questi giorni Dior sta utilizzando i suoi atelier di Redon dedicati alle collezioni bimbo per produrre senza sosta mascherine da consegnare ai medici francesi che si stanno battendo in prima linea contro il coronavirus.

Il brand ha voluto precisare che l’iniziativa è stata resa possibile grazie ai dipendenti che in modo volontario hanno messo a disposizione il loro tempo e talento.

Ermenegildo Zegna

La società Ermenegildo Zegna ha aderito alla causa stanziando 3 milioni di euro in favore della Protezione Civile. La donazione derivata dalla famiglia Zegna e dal gruppo amministrativo si somma alla conversione degli stabilimenti italiani e svizzeri nello sviluppo di mascherine.